Zuccheri si zuccheri no

L’organismo ha bisogno di quantità giuste di carboidrati: a lungo termine, una dieta sbilanciata pone a rischio la nostra salute.
Il glucosio è l’unico zucchero presente nel torrente circolatorio. L’importanza del glucosio circolante nel sangue è legata all’incapacità dei neuroni di trarre energia da altri substrati energetici, come grassi ed amminoacidi. Il tessuto nervoso, infatti, per funzionare correttamente, è strettamente glucosio-dipendente. Esso rappresenta la molecola base, che si può legare ad altre, per formare zuccheri complessi.
Le linee guida internazionali sono piuttosto chiare: circa la metà dell’energia di cui abbiamo bisogno quotidianamente dovrebbe derivare dai carboidrati.
L’amido è appunto formato da tante unità dello zucchero glucosio, combinate in strutture diverse a seconda del vegetale da cui deriva, ed è il nostro carburante per eccellenza che ci permette di affrontare le diverse attività di una giornata: studiare, leggere, camminare, svolgere le pulizie domestiche o un’attività sportiva.
Moltissimi antiossidanti possono esercitare la loro funzione solo grazie ai glicosidi; sostanze naturali, ampiamente diffuse in natura con una parte zuccherina appunto, chiamata glicone, che permette il trasporto dei loro precursori attraverso la barriera gastro-intestinale. Molti studi ad esempio sono stati fatti sulla polidatina, un precursore naturale del resveratrolo; il suo glucoside la rende appetibile al nostro organismo (ottenere quindi resveratrolo biodisponibile).
Il glucosio per la cellula umana è importante quasi quanto l’ossigeno per la respirazione polmonare di tutti i mammiferi. A partire dal glucosio è possibile sintetizzare tutti i carboidrati necessari alla sopravvivenza dell’organismo (demolizione del glucosio: processo chimico in base al quale una molecola di glucosio porta alla produzione di energia, immagazzinata in molecole di ATP).

In Italia la pastasciutta è uno dei cibi più consumati; contiene zuccheri complessi, però non basta da sola ad esempio per essere considerata un piatto davvero bilanciato. Meglio mangiarne a sufficienza che evitarla ovviamente; peraltro ne esistono varie tipologie…un piano alimentare deve mirare a mantenere la muscolatura e garantire comunque un buon livello di energia. Esistono piani lowcarb, che comunque non danno certo sicurezza di successo.
Le diete a basso contenuto di carboidrati peraltro, soprattutto se estremizzate, possono aumentare il rischio cardiovascolare, favorire l’insorgenza di alcuni tumori e arrecare danni al fegato, ai neuroni e ai reni.
Sentirsi affaticati è uno dei sintomi principali della mancanza di carboidrati nella tua dieta, una delle “spie” che si possono accendere in certi casi. Questo accade per un cambiamento di concentrazione di glucosio nel sangue. La fluttuazione dei livelli di zuccheri nel sangue può portare a mal di testa, incapacità a concentrarsi e a stanchezza generale; spesso anche stitichezza. Nei casi più estremi, perdita della muscolatura.
Molti sostituiscono la pasta (o a volte il pane) con alimenti considerati leggeri… bisogna oltretutto stare attenti a cosa si intende…I supermercati sono ormai strapieni di prodotti che riportano la scritta “light”, ma non sempre questa dicitura corrisponde a verità: sarebbe importante imparare a leggere le etichette alimentari, così da poter confrontare i valori dei nutrienti riportati e capire se un alimento sia effettivamente dietetico o meno; poiché molti di essi possono rivelarsi come una coperta corta, magari non eccedono in particolari nutrienti ritenuti svantaggiosi ma poi contengono ingredienti di dubbia utilità o addirittura che possono far nascere problematiche nel lungo periodo.

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